
L’ISOLA CHE C’E’ – lettura di marzo 2025
<<Mi succede una cosa strana, disse Sofia. È che mi sento sempre così buona quando c’è tempesta..>>
L’estate, l’ultima isola abitata prima del mare aperto nell’arcipelago finlandese, un paesaggio selvaggio e incontaminato, la casa lontana dalla civiltà, una nonna e una nipotina e, silenzioso nume tutelare, il padre. Di questo parla “Il libro dell’estate”, uno dei libri più amati di Tove Jansson.
Una vita quotidiana che segue i ritmi svagati delle vacanze e quelli capricciosi del tempo: qualche visita occasionale, tempeste, avventure, divieti trasgrediti, furtive spedizioni a isole altrui, navigazioni notturne. Su uno sfondo che dell’idillio non ha il sentimentalismo, ma ne ha certamente il fascino, un libro dall’apparenza semplice che riesce a parlare senza enfasi, ma anche senza ingenuità, senza eufemismi ma con tocco ironico e leggero, della complessità del vivere, delle luci e delle ombre dell’animo umano, della crudele imparzialità della natura.
Il libro dell’estate è un romanzo sottile e malinconico, ambientato su un’isola finlandese dove una bambina e sua nonna trascorrono l’estate. Lo stile di Tove Jansson è essenziale e riflessivo, ma a volte risulta fin troppo rarefatto, quasi distante. I capitoli brevi e frammentari sembrano più schizzi che vere e proprie storie, e questo può lasciare il lettore con la sensazione di qualcosa di incompiuto.
Pur offrendo spunti poetici e qualche riflessione tenera sulla vecchiaia e sul rapporto tra generazioni, il libro fatica a coinvolgere emotivamente. Un’opera delicata, certo, ma che rischia di risultare poco memorabile per chi cerca una narrazione più viva o strutturata.
Voto complessivo di 6-.
Tove Jansson, “Senza un’infanzia felice non avrei mai incominciato a scrivere”: così Tove Jansson descrisse ciò l’ha resa una delle scrittrici di libri per l’infanzia più famose in tutto il mondo. Nata a Helsinki nel 1914 da padre scultore e madre illustratrice, appartiene alla minoranza di lingua svedese ed è considerata “monumento nazionale” in Finlandia, dove nel 1994 le celebrazioni per il suo ottantesimo compleanno sono durate un intero anno. È nota in tutto il mondo per i suoi libri per l’infanzia, la serie dei Mumin, che le valse tra gli altri il Premio Andersen e una fama senza tempo. È a partire dagli anni Settanta che ha iniziato a rivolgersi con lo stesso spirito, ironico e sottile, umano e poetico, anche agli adulti con una decina di libri, di cui cinque pubblicati in Italia, pur continuando a coltivare il filone dei libri per l’infanzia. È scomparsa nel giugno 2001.