
L’ISOLA CHE C’E’ – lettura di febbraio 2025
<<L’acqua non oppone resistenza. L’acqua scorre. Quando immergi una mano nell’acqua senti solo una carezza. L’acqua non è un muro, non può fermarti. Va dove vuole andare e niente le si può opporre. L’acqua è paziente. L’acqua che gocciola consuma una pietra. Ricordatelo, bambina mia. Ricordati che per una metà tu sei acqua. Se non puoi superare un ostacolo, giragli attorno. Come fa l’acqua.>>
Dall’Ade, dove può finalmente dire la verità senza temere la vendetta degli dei, Penelope, moglie di Odisseo, racconta la sua storia.
Figlia di una ninfa e del re di Sparta, da bambina rischia di essere affogata dal padre, turbato da una profezia. Sposa di Ulisse, subisce le angherie dei suoceri, vede scoppiare la guerra di Troia a causa della sciocca cugina Elena, e dopo anni di solitudine deve respingere l’assalto dei Proci. Al ritorno di Odisseo assiste angosciata alla vendetta che colpisce le ancelle infedeli e perciò impiccate; e la morte di quelle fanciulle che le erano amiche la perseguita anche nell’Ade.
Il romanzo riscrive il mito greco attingendo a versioni diverse da quelle confluite nell’Odissea, secondo un punto di vista femminile.
Atwood abbandona temporaneamente la scrittura di speculazione e il genere della fantascienza per raccontarci il mito di Penelope, e nel farlo si immerge in una scrittura poetica ed evocativa.
Penelope, la moglie del mitico Odisseo, può finalmente riportare come sono andate davvero le cose: ce lo racconta dal mondo dei morti, nell’Ade non può essere perseguitata e non teme la vendetta delle potenti divinità greche.
Sebbene l’inizio avvincente e l’atmosfera suggestiva, questo libro non ha colpito come pensavamo: se da un lato è stato particolarmente apprezzato il punto di vista moderno e femminile, dall’altro ci sentiamo di dover criticare la costruzione e lo spessore dei personaggi che, nell’iter di lettura, abbiamo notato assottigliarsi.
Tra loro, tuttavia, particolarmente apprezzate le ancelle, alle quali Atwood ha saputo dare un nuovo ruolo e una nuova voce: hanno infatti addolcito la lettura che dopo un inizio così esplosivo si è rivelata lenta e noiosa.
Riteniamo importante evidenziare la questione degli stereotipi femministi che, così numerosi ed esageratamente chiamati, ci hanno un po’ infastidito.
Nel complesso lo consigliamo se avete voglia di atmosfere suggestive ed evocative. Non lo consigliamo a chi si aspetta un racconto che richiami l’epicità dell’Odissea.
Voto complessivo di 7-.
Margaret Atwood, poeta, critica, saggista e scrittrice di romanzi versatile e prolifica, Margaret Atwood è senza dubbio la più importante scrittrice del Canada. Nata a Ottawa nel 1939 da Margaret Killam e Carl Edmund Atwood, è la seconda di tre figli. Ha un’infanzia abbastanza felice, ma solitaria: viene infatti istruita a casa dalla madre e trascorre molte estati nelle foreste dell’Ontario e del Québec perché il padre è un entomologo. La sua carriera di scrittrice inizia ufficialmente nel 1966 con The Circle Game, la raccolta di poesie vincitrice del Governor General’s Award, gli anni Sessanta si concludono con il trionfo del suo primo romanzo, The Edible Woman (1969), accolto dalla critica come miglior romanzo dell’anno. Nel 1985 esce The Handmaid’s Tale, la sua opera più famosa, grazie alla quale vince il suo secondo Governor General’s Award, l’Arthut C. Clarke Science Fiction Prize e il «Los Angeles Times» Fiction Prize.