Scritto con uno stile semplice e colloquiale, questo romanzo fatto da più storie, riesce a raccontare in un modo delicato e intimo il dolore delle tante donne irlandesi, separate dai proprio figli e figlie concepiti dopo una relazione extraconiugale o, peggio ancora, dopo abusi e violenze. Ma anche il dilemma e le difficoltà dell’aborto e la violenza contro le donne. Lo fa raccontadoci le vicende di un piccolo gruppo di donne, in tempi diversi (dagli anni 60 ad oggi) ma alle prese con dilemmi simili. Sono tutte legate tra di loro ma lo si scopre e capisce pian piano. Senza dilungarci nella trama abbiamo molto apprezzato questo racconto intimo e il modo in cui Dunne racconta le donne e la loro forza. E’ stato acutamente osservato che il titolo originale “A Good Enough Mother” cioè “Una madre abbastanza buona” è molto più incisivo e problematico di quello italiano, perché sottolinea la complessità del ruolo di madre e anche il fatto che ogni donna è madre come può, cercando di fare del proprio meglio. Anche se il finale ha un po’ infastidito per l’indulgenza e per un certo buonismo verso i personaggi negativi, il libro è stato apprezzato dal Circolo ed accolto molto positivamente.
Catherine Dunne è una scrittrice irlandese, laureata in lingua e letteratura inglese e spagnola. Dal 1997 ad oggi ha pubblicato numerosi romanzi di grande successo, l’ultimo pubblicato in Italia è Un Terribile Amore.
https://catherinedunne.it/
Il prossimo incontro del Circolo è fissato per mercoledì 21 febbraio, alle ore 17.00. Parleremo di “Bambini nel tempo” di Ian McEwan
Nel mio gruppo di lettura avevamo letto l’anno scorso di questa autrice “La metà di niente”. Ma eravamo abbastanza deluse. Un po’ scontato e semplicistico. Apparentemente sospeso nel vuoto, senza un minimo di contestualizzazione storica o connotazione geografica. Forse é voluto. Ma non esce da una dimensione didascalica sul tema, peraltro fondamentale, dell’emancipazione femminile rispetto al matrimonio e ai vari ruoli precostituiti assegnati alle donne.